La situazione che probabilmente richiede i maggiori sforzi gestionali e che coinvolge a vario titolo sia l’amministratore che i condòmini, è il cantiere, una fattispecie che si verifica a seguito di una deliberazione assembleare per l’approvazione di lavori particolarmente impegnativi.
I condòmini ne sono interessati da un punto di vista economico, in quanto devono concorrere a costituire un fondo spese finalizzato alla realizzazione dell’intervento, ma anche pratico, perché subiscono una temporanea “invasione” di operai, mezzi e impalcature, che possono comportare situazioni di pericolo.
L’amministratore è invece chiamato ad adempiere a molte incombenze burocratiche e tecniche, in assenza delle quali è anche possibile subire un fermo dei lavori con evidenti risvolti economici di una certa rilevanza.
In questa sezione affronteremo il problema dal punto di vista della sicurezza.
Tralasciando per il momento l’importante fase di selezione del fornitore , concentriamo l’attenzione sulla fase esecutiva. La prima figura che deve essere nominata da parte dell’assemblea è il Responsabile dei Lavori, che non ha una valenza tecnica, ma burocratica e di controllo. Deve essere un soggetto con potere di spesa, in grado di intervenire per eliminare situazioni di pericolo impartendo le istruzioni necessarie. Può anche essere nominato esternamente, ma ha compiti talmente sovrapponibili a quelli dell’amministratore, da spingere spesso i condòmini ad eleggere lui, a patto che accetti la carica a fronte di un congruo riconoscimento economico. Sarà il Responsabile dei Lavori, con l’eventuale collaborazione del Coordinatore per la Sicurezza in fase di Progettazione (CSP) e del Coordinatore per la Sicurezza in fase di Esecuzione (CSE) a garantire che vengano rispettate le norme prescritte.