Un condominio che desideri installare un sistema di videosorveglianza deve inevitabilmente rispettare la normativa sulla privacy.
Un condòmino può, privatamente, installare un sistema di videosorveglianza a patto che:
- La telecamera inquadri esclusivamente l’accesso alla propria abitazione e, negli altri casi, esclusivamente i locali di proprietà;
- I dati eventualmente raccolti non siano trasmessi a terzi;
- Sussistano motivi di pericolo che ne giustifichino l’adozione.
Quando si tratta di un sistema di videosorveglianza condominiale, le condizioni per effettuare l’installazione sono più stringenti:
- Devono sussistere motivi di pericolo che ne giustifichino l’adozione, ovvero che siano state denunciate situazioni per le quali sia consigliabile l’installazione del sistema;
- Siano stati adottati, senza successo, sistemi preventivi di sicurezza: cancelli, sbarre, porte blindate, impianti di allarme, ecc;
Le telecamere eventualmente installate dovranno riprendere esclusivamente le parti comuni e non potranno mai inquadrare la pubblica via. Non potranno in nessun caso essere impiegate per controllare l’attività dei lavoratori. Si dovranno affiggere appositi avvisi che informino chiaramente e chiunque, che si è installato un sistema di videosorveglianza.
L’impianto deve consentire la ripresa senza alcun ingrandimento e la registrazione non potrà essere conservata oltre il tempo necessario, che non dovrebbe mai superare le 24 ore. L’accesso alle registrazioni dovrà essere autorizzato solo ai responsabili designati a tale scopo, e nominati in assemblea, o all’autorità giudiziaria che ne faccia richiesta.
L’autorizzazione assembleare che consente l’installazione di un impianto di videosorveglianza è deliberata con il voto favorevole della maggioranza degli intervenuti che rappresentino almeno la metà del valore millesimale dell’intero condominio.