Le norme contenute in un regolamento condominiale, sia esso di origine interna o esterna, possono essere contrattuali o disciplinari.
Le norme contrattuali, quasi sempre contenute in un regolamento esterno, sono quelle che stabiliscono diritti di godimento esclusivo sulle parti comuni o che comprimono i diritti reali sulle proprietà individuali. Alcuni esempi possono essere:
- Il divieto di cambiare la destinazione d’uso della proprietà individuale che impedisce al proprietario di un appartamento accatastato come abitazione di trasformarlo, per esempio, in uno studio medico;
- Il divieto di apporre targhe;
- Il divieto di esercitare attività di Bed & Breakfast;
- La concessione d’uso esclusivo di un terrazzo condominiale a un singolo condòmino;
- L’esenzione dal pagamento delle spese condominiali da parte del costruttore nel caso in cui siano rimaste invendute alcune proprietà individuali;
- Il divieto di detenzione di animali domestici.
Si tratta di norme estremamente limitanti che pertanto necessitano di una deliberazione all’unanimità dei partecipanti al condominio (non all’assemblea) per poter essere introdotte o modificate, una condizione molto difficile da soddisfare.
Da qui l’importanza del regolamento di condominio esterno, dove le norme di tipo contrattuale introdotte dal costruttore vengono “automaticamente” accettate dai condòmini al momento della firma del contratto di rogito di ciascuna unità immobiliare.